Non chiamatemi artista, né fotografa e neppure scrittrice.
Ma, se proprio dovete, poetessa che di visioni ha piena la testa.
Respiro la materia e con il mezzo do corpo al sentimento.
Di poesia mi nutro e traghetto l’occhio dove l’animo è più duro.
Spoglio la vita dall’inutile artefatto, fuori dal tempo porto lo spazio.
Di rigore è fatta la mia fotografia e la mia mano nel disegnare si libera, così l’immagine che inquieta appare nel domandare il senso dell’umano esistere, si fa vicina col segno di matita e ti fa bambina. Perché i bambini, si sa, non hanno paura della vita e la loro lingua è fatta di poesia. Eco nell’aria, la parola mia compagna.
Di ogni senso è pieno il mio progetto e senza colpa disturbo l’intelletto.
Creo il silenzio e nell’essenza cerco il compimento, io esoterica del cambiamento.
Fuori dalle regole mi esprimo e di bellezza riempio il quotidiano sentire.
Faccio di versi immagini diverse, perché possa una cosa essere veduta
e dalla memoria riconosciuta.
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